Dispositivi di contenzione nelle RSA
Favorire il comfort e la sicurezza del paziente e degli operatori
grazie all’uso corretto dei dispositivi di contenzione
Introduzione
L'importanza della Contenzione
L’ argomento della contenzione fisica delle persone assistite è oggi molto dibattuto tra i professionisti infermieri, soprattutto in ambito geriatrico e psichiatrico e, quindi, all’interno di strutture quali le case protette, le residenze sanitarie assistenziali, le case di riposo, i reparti psichiatrici, ecc…
1.1
Protocolli e procedure
Il comfort e la sicurezza del paziente sono entrambi da perseguire durante il periodo di contenzione.
Identificazione delle persone che necessitano di contenzione per l’adesione al trattamento:
- raccolta dati all’ingresso per ogni persona assistita;
- valutazione dello stato di coscienza della persona che deve essere sottoposta a terapia;
- valutazione del grado di collaborazione del paziente tramite colloquio;
- valutazione d’équipe sulla reale necessità dell’utilizzo del mezzo di contenzione.
CONTENZIONE TORACICA
CONTENZIONE ADDOMINALE
CONTENZIONE COSCE
1.2
Target di riferimento
Risorse
- infermiere;
- scheda di valutazione infermieristica;
- diario infermieristico.
Destinatari
Pazienti affetti da:
- malattie a carico del S.N.C. (malattia di Alzheimer, demenze, Morbo di Parkinson, ecc.);
- cirrosi epatica;
- stato confusionale (nel paziente anziano);
- sindromi tossico-carenziali (alcool o sostanze stupefacenti);
- malattie psichiatriche.
Informazione al paziente e ai suoi familiari
- spiegare l’importanza e la necessità dell’esecuzione della terapia;
- rassicurare il paziente (tranquillizzarlo, stargli vicino), informandolo che la contenzione verrà rimossa al termine della terapia.
Convalida dell’uso del mezzo di contenzione nella documentazione clinica della persona assistita
- prescrizione medica sul diario clinico;
- annotazione sul diario infermieristico;
- compilazione della scheda infermieristica.
1.3
Scelta ed utilizzo del mezzo di contenzione adeguato
Posizionamento del mezzo di contenzione (es.bracciale):
- avvolgere il bracciale al polso del paziente in modo che non sia troppo stretto, fissandolo al letto così che il paziente abbia un limitato grado di movimento.
Controllo
- ogni trenta minuti del corretto posizionamento del mezzo di contenzione.
Al termine del trattamento
- rimozione del mezzo di contenzione.
Stessa procedura per tutti gli altri mezzi di contenzione.
Nelle persone ricoverate, con problemi di salute riferibili ad alterazione dello stato di coscienza e/o alterazioni della funzione motoria, si riscontra un elevato rischio di incorrere in cadute accidentali durante la degenza. Questo protocollo ha lo scopo di prevenire questa evenienza.
Persone con disturbi comportamentali (agitazione psicomotoria, stato confusionale, ecc.) ed attività motoria esuberante
- valutare la capacità motoria;
- predisporre l’ambiente in modo confortevole con luci soffuse, eliminazione di rumori di sottofondo e d’oggetti potenzialmente dannosi;
- individuazione e prevenzione di situazioni a rischio per l’insorgenza del disturbo, quali l’intolleranza ambientale o interpersonale;
- allontanare la persona dal presunto evento scatenante;
- attuare strategie relazionali con la persona;
- dotare la persona di abbigliamenti imbottiti;
- proporre passeggiate o attività occupazionali per distogliere il paziente dallo sfogo aggressivo;
- richiedere la collaborazione di persone significative (familiari o persone note disponibili).
Qualora le suddette strategie alternative non abbiano sortito alcun effetto:
- valutare in équipe la necessità di ricorrere a mezzi di contenzione;
- scegliere il mezzo di contenzione più adeguato alla situazione e alla persona;
- applicare il mezzo di contenzione;
- la prescrizione deve indicare: motivazione, tipo di contenzione, durata;
- informare il paziente e i suoi familiari sulla necessità di contenzione;
- convalidare l’uso dei mezzi di contenzione nella documentazione clinica della persona (prescrizione medica);
- monitorare e registrare le osservazioni sull’apposita scheda ogni 30 minuti.
Persone con disturbi comportamentali (agitazione psicomotoria, stato confusionale, ecc.) ed attività motoria limitata
- valutare la capacità motoria;
- predisporre l’ambiente in modo confortevole con luci soffuse, eliminazione di rumori di sottofondo e d’oggetti potenzialmente dannosi;
- individuazione e prevenzione di situazioni a rischio per l’insorgenza del disturbo, quali l’intolleranza ambientale o interpersonale;
- allontanare la persona dal presunto evento scatenante;
- attuare strategie relazionali con la persona;
- proporre attività occupazionali per distogliere il paziente dallo sfogo aggressivo;
- utilizzare supporti ortesici per mantenere la postura corretta (es. fascia per carrozzina);
- richiedere la collaborazione di persone significative (familiari o persone note disponibili).
Qualora le suddette strategie alternative non abbiano sortito alcun effetto:
- valutare in équipe la necessità di ricorrere a mezzi di contenzione;
- scegliere il mezzo di contenzione più adeguato alla situazione e alla persona;
- applicare il mezzo di contenzione;
- convalidare l’uso dei mezzi di contenzione nella documentazione clinica della persona, con prescrizione medica che deve indicare: motivazione, tipo di contenzione, durata;
- informare il paziente e i suoi familiari sulla necessità di contenzione;
- monitorare e registrare le osservazioni sull’apposita scheda ogni 30 minuti.
Persone con alterazioni motorie: disturbi nella deambulazione, astenia, ecc.
- Proporre ausili per la deambulazione
- Applicare supporti ortesici per il mantenimento corretto della postura;
- Monitorare la persona e registrare le osservazioni nella documentazione infermieristica
1.4
Uso dei mezzi contenitivi
Raccomandazioni
- Scegliere tra linea di contenimento Heavy Duty o Basic in base alla necessità: la linea Basic è ideale per condizioni normali, mentre la linea Heavy Duty è indicata per situazioni in cui è richiesta una maggiore capacità di contenimento (per esempio pazienti particolarmente esuberanti e/o non collaboranti).
- La contenzione non può essere imposta per più di 12 ore consecutive salvo che non lo richiedano le condizione del soggetto.
- Durante il periodo di contenzione garantire al paziente la possibilità di movimento e di esercizio per non meno di 10 minuti ogni 2 ore con esclusione della notte.
- Valutare ogni 3-4 ore l’eventuale insorgenza di effetti dannosi direttamente attribuibili alla contenzione, quali abrasioni, ulcere da decubito, edemi agli arti inferiori, ematomi, etc…
Complicanze legate all’uso dei mezzi contenitivi
I potenziali danni legati ad un utilizzo scorretto e/o prolungato dei mezzi di contenzione si dividono in tre categorie:
- Traumi meccanici: strangolamento, asfissia da compressione della gabbia toracica, lesione dei tessuti molli superficiali.
- Malattie funzionali e organiche: decondizionamento psicofisico, incontinenza, lesioni da decubito, infezioni, diminuzione della massa, del tono e della forza muscolare, aumento dell’osteoporosi.
- Sindromi della sfera psicosociale: stress, umiliazione, depressione, paura e sconforto.
Paziente allettato
2.0
Prodotti
Contenzione torace
Contenzione addome
Contenzione polsi
Contenzione cosce
Contenzione caviglie
Video operativi
Paziente su carrozzina
3.0
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Contenzione torace
Contezione addome
Contenzione polsi
Contenzione cosce